L’estate per noi è iniziata con forte ritardo. Le ferie cancellate a giugno ci hanno dato una batosta notevole. Io trascorro tutto l’anno nella disperata attesa del caldo e delle giornate piene di sole. Da Novembre entro in uno stato di apatia e vado praticamente in letargo. Esco di casa solo se non posso farne a meno perché non importa quanti strati di abiti possa indossare… il freddo ha il sopravvento e mi arriva fino alle ossa, peggiorando i dolori e l’umore. Passo le mattine col telefono in mano temendo una telefonata della maestra di sostegno. Poi arriva l’uscita da scuola e temo le reazioni di Matilde allo stress, spesso distruttive e piene di tristezza inconsolabile. Non mi spaventa la pianificazione delle attività strutturate o il dove cercare sempre stimoli nuovi per coinvolgerla. Mi spaventano la tristezza e la rabbia che a volte prendono il sopravvento e che la fanno diventare una bomba a orologeria. Confrontandomi con altre mamme (di bambini nello spettro o con iperattività) ho scoperto che la maggior parte di loro quando i bambini sono “irrequieti” li portano fuori casa perché non sanno cosa altro fare per placare la situazione.
Matilde invece vive con stress l’eccesso di stimoli esterni, quindi questa è una soluzione impensabile. Ma finalmente l’estate è iniziata anche per noi e questa settimana abbiamo avuto la fortuna di poter andare al mare tutti i giorni. Non siamo vicini, senza traffico impieghiamo 30 minuti buoni ad arrivare e almeno 40 al rientro. Abbiamo dovuto far fronte a diverse reazioni negative ma tutto sommato ce la siamo cavata bene. Matilde ha avuto voglia di andare sui giochi gonfiabili in mare, stare in acqua senza braccioli e star serena sotto l’ombrellone quando il sole è troppo forte.
Lunedì il Marito rientra al lavoro e poi abbiamo ancora una settimana di ferie per fortuna, quindi speriamo di ripetere l’esperienza. Quello che voglio, per il momento, è portare questo azzurro limpido negli occhi e nel cuore e farlo durare il più possibile. Perché quel colore, il sole e la sabbia fanno del loro meglio per cancellare ciò che non va. Alla faccia dell’autismo di Matilde e della mia artrite reumatoide.