Oggi vi parlerò di una bambina piccola piccola, anzi piccolissima. Una bambina un po’ pasticciona che finisce spesso nei guai ma che, per fortuna, riesce sempre a cavarsela! Il suo nome è Alice Cascherina. Grazie alla sua piccola statura, questa bimba vivace e curiosa esplora tanti oggetti e tanti luoghi di vita quotidiana mostrandoceli dal loro interno!

In fondo al mare, in una bottiglia, o in una palla, Alice viaggia senza scoraggiarsi e senza mai perdere la grinta che la contraddistingue. Anche se non arriva fino al Paese delle Meraviglie, la nostrana Alice, creata dal genio di Gianni Rodari, diverte indistintamente bambini e genitori.

Ci siamo imbattuti ne “Le favolette di Alice” lo scorso anno, cercando piccole storie da leggere prima di andare a dormire ma ogni momento è buono per prendere questo volumetto in mano.

Mi capita spesso di andare alla ricerca di racconti che trattino l’alimentazione in modo giocoso e non pesante perché Matilde ha avuto in passato una marcata selettività alimentare correlata all’autismo, che permane ma in forma più lieve e transitoria. Si tratta del rifiuto di un elevato numero di alimenti, causato da alterazioni sensoriali (legate al colore, all’odore o alla vista del cibo stesso) che provocano spesso nausea, conati e via dicendo. Ora, come sapete non sono un medico né  una nutrizionista ma solo una mamma che si è trovata davanti interrogativi a cui nessuno sapeva dare risposta e ha dovuto cercare di risolverli in autonomia. Tralasciando i consigli di parenti, amici e pseudo medici, sappiate che se un bimbo neurotipico che salta il pranzo arriva alla cena con un grande appetito, il bambino con autismo si lascerà svenire per la fame piuttosto che infilare in bocca qualcosa che per il suo cervello è veleno. Immaginate le difficoltà che si presentano: andare fuori a cena no, andare a mangiare dagli amici no, la mensa a scuola no, quella merenda ludica che sembra tanto divertente no.

Vi assicuro che vedere un bambino mangiare tre alimenti, sempre gli stessi, combinati solo in maniera diversa finisce per far diventare l’ora del pasto un incubo. Quello che voglio dire a chi lo sta attraversando, e lo dico con cognizione di causa, è non arrendetevi. Dovete solo trovare il vostro sistema o meglio il sistema che funziona col vostro bambino. Ora andrò contro il parere dei terapisti, ma non lasciatevi convincere ad usare il cibo come premio. Sono bambini non animali da ammaestrare e hanno il diritto di sviluppare un rapporto sano col cibo, perché è quello che ci mantiene in vita.

Mangiate tutti insieme a tavola, con la televisione spenta, la tavola ben apparecchiata e delle posate che siano adeguate alle mani dei bambini (specialmente se hanno difficoltà con la motricità). Mettete nel piatto tutti le stesse cose e mostrategli come le mangiate e come sono buone. Mettete nel suo piatto anche l’alimento che lo fa stare sereno, quello che sa che non è “velenoso” e mangia così bene. Se c’è una pietanza che predilige e mangia sotto qualunque forma (ad esempio la pizza) sfruttatela inserendo dentro cose che non mangia normalmente.  Fatevi aiutare dal robot da cucina (ad esempio frullate delle zucchine assieme alla passata da mettere sulla pizza). Solo quando avrà mangiato chiedete se gli è piaciuto e mostrategli cosa c’era dentro.

Matilde tutt’ora non riesce a mangiare un buon numero di cose ma la zuppa possiamo depennarla dalla lista proprio grazie ad Alice Cascherina. In uno dei suoi racconti, la sventurata cade dentro il calamaio. Al suo interno è tutto scuro ma inizia a sbattere su alcune cose all’interno dell’inchiostro: le Parole! Ho comperato un sacchetto di pastina da minestra forma di letterine e la zuppa di verdure è diventata “La minestra del calamaio”. Quando mangiamo questa minestra, ad ogni cucchiaiata dobbiamo dire che parola abbiamo mandato giù. Inutile dire che ora questa pietanza stellata Michelin viene richiesta spessissimo ed ha anche delle varianti, ossia la minestra delle F (pastina di farro appunto a forma di f).

Il mio vuole essere solo un esempio e solo uno spunto a perseverare. Cercate dei personaggi e delle storie che siano graditi ai vostri bimbi. Non vi dirò che sarà facile, non vi dirò nemmeno che il successo sarà immediato ma posso incitarvi a non arrendervi perché pian piano questa difficoltà migliorerà se cesserete di viverlo come un problema. Non portate l’ansia a tavola con voi ma armatevi di pazienza, di grattugia, di frullatore a immersione e di dieta mediterranea con qualche sgarro ogni tanto per tutta la famiglia!

Le favolette di Alice – Gianni Rodari, illustrazioni di Francesco AltanEinaudi Ragazzi